Falso olio extravergine: in Svizzera il 14% delle bottiglie non supera i test dei laboratori cantonali. I risultati raccontati da Teatro Naturale.
L'operazione di controllo delle bottiglie di olio extravergine importato, promossa dalla Svizzera per identificare eventuali frodi, ha portato alla scoperta che la maggior parte dei prodotti testati rispetta le normative. Un articolo originariamente pubblicato su Teatro Naturale approfondisce l'argomento e ne riportiamo volentieri i contenuti.
Giro di vite in Svizzera sull’olio di oliva, dove i laboratori cantonali hanno cominciato un’indagine accurata sulle importazioni nel Paese. I laboratori cantonali stanno progettando di investire ancora di più nello sviluppo di nuove analisi ed esami per la qualità e l'autenticità dell'olio, dal momento che la dicitura "extravergine" crea nel consumatore aspettative elevate e, di conseguenza, aumenta il rischio di frodi. Ciò emerge da un articolo originariamente pubblicato su Teatro Naturale, che ci piace riproporre.
In un comunicato congiunto, le autorità cantonali di Ginevra, Lucerna, Turgovia e Zurigo hanno annunciato i risultati di un’indagine coordinata che ha visto controllati cinquanta campioni di olio, indicati come extravergini di oliva. Le bottiglie sottoposte ad esame provenivano sia da grandi industrie che da piccole aziende agricole.
Non sono stati forniti i dettagli sui campioni esaminati ma è stato detto che in sette casi (14%), sui cinquanta esaminati, l’olio in questione non era extravergine per problemi di difetti organolettici. In particolare il difetto più diffuso era il rancido. “La dichiarazione del chimico cantonale zurighese Martin Brunner suggerisce che non è stata messa in pericolo la salute dei consumatori, poiché non sono stati trovati componenti pericolosi nell'olio taroccato. Tuttavia, è stata riscontrata una discrepanza tra ciò che era riportato sull'etichetta dell'olio e ciò che è stato trovato all'interno della bottiglia, il che potrebbe aver fuorviato i consumatori riguardo alla qualità del prodotto che stavano acquistando. È importante notare che i chimici cantonali responsabili delle analisi hanno adottato misure e sanzioni appropriate subito dopo aver concluso le analisi, il che suggerisce che ci sono state conseguenze per coloro che hanno commesso l'illecito.
fonte: Ilfattoalimentare.it
Aggiornato il: 15 Maggio 2023