Nuovi Parametri acidi grassi a livello Internazionale
Il Consiglio oleicolo internazionale, con il sostegno dell'Italia, ha recentemente approvato una serie di nuovi parametri riguardanti gli acidi grassi presenti nell'olio di oliva. Questi nuovi limiti riguardano l'acido eptadecanoico ed eptadecenoico, che avranno rispettivamente un aumento del limite al 0,40% e al 0,60%, e l'acido ecosenoico, il cui limite sarà fissato al 0,50%.
Questa decisione rappresenta un importante passo avanti nella valorizzazione della genuinità degli oli italiani e nella tutela della qualità degli oli prodotti a livello nazionale. Grazie alla sinergia tra amministrazione e filiera nazionale, si potrà continuare a promuovere la ricchezza varietale dell'olio di oliva e a garantire un prodotto di alta qualità agli acquirenti internazionali.
Olio news:
Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (Mipaaf) ha reso noto che è stato pubblicato il nuovo regolamento Ue sull'agricoltura biologica. Il regolamento, che entrerà in vigore il 1° gennaio 2023, sostituisce il precedente regolamento del 2007 e introduce importanti novità in tema di etichettatura, controlli, produzione e commercializzazione di prodotti biologici.
Tra le principali novità, il regolamento prevede l'introduzione di un logo obbligatorio per i prodotti biologici, che sarà utilizzabile solo da chi rispetta le norme europee sulla produzione biologica. Inoltre, il nuovo regolamento rafforza i controlli sui produttori e sugli operatori della filiera, prevedendo anche la possibilità di sanzioni più severe in caso di violazione delle norme.
Il Mipaaf sottolinea che il nuovo regolamento rappresenta un passo avanti nella promozione dell'agricoltura biologica in Europa, garantendo maggiore trasparenza e tutela per i consumatori, nonché una maggiore competitività per i produttori biologici.
è Ottenuto esclusivamente da olive italiane di nostra produzione e raccolte in tempi e modi per preservare la fragranze del frutto e preservare le sostanze antiossidanti. Il Panal Test rivela un olio dal profilo organolettico equilibrato, caratterizzato da un fruttato leggero maturo e note piccanti medie. In Italia, per identificare un olio di qualità, è importante valutare diversi aspetti come l'acidità, che dovrebbe essere inferiore allo 0.8, e i polifenoli, che dovrebbero essere superiori a 300.
L'olio extravergine di oliva è uno dei prodotti più rappresentativi della gastronomia italiana e rappresenta una delle eccellenze del Made in Italy. Tuttavia, negli ultimi anni, il settore è stato spesso colpito da frodi e contraffazioni che hanno danneggiato la reputazione del prodotto e dei produttori italiani. Per difendere il vero olio extravergine di oliva italiano dalle frodi, il consorzio olivicolo Cno, Cia e Zecca dello Stato ha promosso un'iniziativa lodevole, il "Contrassegno", che certifica l'olio extravergine 100% italiano.
Il Contrassegno si aggiunge alle indicazioni obbligatorie già presenti in etichetta e aiuta i consumatori a distinguere il vero olio made in Italy dai prodotti contraffatti. Questo strumento sarà utilizzabile da tutti i produttori e aziende olivicole italiane che dimostrano la tracciabilità dell'intera filiera del loro olio extravergine di oliva.
Nonostante l'iniziativa sia stata promossa dal Cno, Cia e Zecca dello Stato, tuttavia, non ha ancora ottenuto l'approvazione necessaria dal Ministero delle Politiche Agricole e dal MEF (Ministero dell'Economia e delle Finanze). Speriamo che questo strumento possa essere presto adottato a livello nazionale per proteggere il patrimonio di un prodotto così importante per l'economia italiana e la cultura gastronomica del nostro paese.
Il contrassegno di sicurezza viene applicato sul collo della bottiglia e include una stampa di sicurezza, un codice QR e una numerazione univoca per garantire la massima tracciabilità del prodotto.
È importante tenere presente che, a partire dal 2016 e fino al 2017, la Commissione Europea, con l'approvazione del governo Italiano, ha concesso un'importazione extra di 35 mila tonnellate di olio di oliva proveniente dalla Tunisia senza dazi doganali. Questa decisione ha generato alcune preoccupazioni tra i produttori italiani, che hanno espresso la necessità di preservare la qualità e l'autenticità dell'olio prodotto in Italia.
Olio extra vergine: Declassate 9 bottiglie su 20 dalla rivista Test
Il secondo numero della rivista Test ha preso in esame 20 bottiglie di olio extra vergine declassandone quasi la metà a olio vergine per la presenza di difetti organolettici e di alcuni parametri chimici critici. Le prove sono state condotte dal laboratorio chimico di Roma dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli sono considerate tra le più qualificate in Italia.
La norma sull'olio dal 1991 stabilisce che per essere considerato extra vergine, il prodotto non deve presentare difetti normativi e deve superare la prova del panel test, che è obbligatoria per legge. Nonostante ciò, molti produttori non rispettano la normativa, e di conseguenza, l'olio extravergine di oliva risulta ai primi posti nella classifica dei prodotti più contraffatti. L'esame organolettico, che è la prova del panel test, è una prova molto rigorosa e fondata su principi solidi, che non lascia spazio a dubbi interpretativi. Tuttavia, secondo le prove condotte dal laboratorio chimico di Roma dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, uno dei più qualificati in Italia, nove campioni su venti non hanno superato la prova di assaggio, a causa della presenza di troppi difetti.
La lista inizia con un difetto chiamato riscaldo-morchia riscontrato nelle bottiglie: Santa Sabina, Coricelli, Cirio 100% Italiano, Frantolio Carapelli e Prima donna della catena Lidl.
Il difetto di rancido è stato riscontrato nell’olio De Cecco, Bertolli Gentile e Carrefour. Il difetto di muffa e umidità terra ha interessato l’olio Sasso.e prove di laboratorio condotte dalla rivista test hanno declassato Santa Sabina, Carrefour classico, Cirio 100% italiano, Prima donna Lidl
L’attribuzione anche di una sola nota negativa – precisa la rivista – ha automaticamente decretato il declassamento dalla categoria “extravergine” a quella inferiore di “vergine” che viene pagato all’ingrosso il 30-40% in meno. La prova chimica degli alchil esteri è spesso utilizzata per verificare la qualità dell'olio extra vergine di oliva, in quanto la presenza di questi composti è indicativa di una corretta lavorazione e conservazione dell'olio. Nel caso in cui siano presenti bassi livelli di alchil esteri, ciò può essere un segnale di possibili difetti organolettici e di una cattiva gestione del prodotto. Pertanto, la conferma indiretta delle criticità riscontrate nella prova di assaggio può essere ottenuta attraverso la valutazione dei risultati della prova chimica degli alchil esteri.
Non è la prima volta che l'olio extra vergine italiano viene messo in discussione. Già nel 2005 la rivista Merum, dopo due prove d'assaggio, aveva stabilito che ben 30 su 31 campioni erano stati erroneamente denominati extra vergine in quanto "puzzavano di rancido". La continua bocciatura dell'olio extra vergine italiano in vari test di qualità rappresenta una preoccupazione per il settore. Anche se la normativa prevede requisiti rigorosi per ottenere l'appellativo di "extra vergine", i numerosi casi di contraffazione e adulterazione dimostrano che esistono ancora delle criticità nel sistema di controllo e monitoraggio della produzione. È importante che i produttori, le autorità e i consumatori lavorino insieme per garantire la qualità dell'olio extra vergine italiano e la tutela dei consumatori.
Attenzione alle Truffe sull' Olio Extravergine di Oliva. Falso Olio DOP
L’olio extravergine di oliva è uno dei prodotti alimentari più pregiati della nostra cucina mediterranea, ma purtroppo esiste anche un mercato di olio falso che inganna il consumatore. In questo articolo, scopriremo insieme i trucchi per capire se l’olio extravergine di oliva è falso e come proteggere la tua salute e il tuo portafoglio.
Come riconoscere l’olio extravergine di oliva falso:
Verifica l’origine: controlla sempre l’etichetta e cerca di capire da dove proviene l’olio. Se è scritto “prodotto in Italia” ma la provenienza delle olive non è indicata, potrebbe essere un segnale di allarme.
Assaggialo: l’olio extravergine di oliva ha un sapore fruttato, leggermente amaro e piccante. Se l’olio che hai acquistato non ha questi sapori, potrebbe essere falso.
Controlla la bottiglia: l’olio extravergine di oliva è sensibile alla luce e al calore, quindi è importante acquistare olio in bottiglie di vetro scuro o lattine opache. Se l’olio è in una bottiglia trasparente, potrebbe essere falso.
Verifica il prezzo: se l’olio extravergine di oliva è venduto a un prezzo troppo basso, potrebbe essere un segnale di allarme. L’olio di qualità ha un costo elevato, quindi diffida delle offerte troppo convenienti.
Test del Salvagente. Qualità inferiore per 7 su 15.
Olio extravergine falso: ci risiamo. Secondo Il Salvagente l’olio che compriamo al supermercato come extravergine è in realtà, nella metà dei casi, olio vergine.
La rivista, il cui slogan recita “leader nei test di laboratorio contro le truffe ai consumatori”, ha chiesto al Laboratorio chimico dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Roma di sottoporre a test 15 extravergini.
Dal Test si è rilevato che circa la metà è olio extravergine falso, in quanto presentavano difetti.
Olio Extravergine di Oliva da 1.99 a 4.5 euro UNA VERA TRUFFA....
Novembre 2016 dati e statistiche del 19/11/2016
Lo scandalo dell' Olio Extravergine venduto da 1.99 euro a 4.5 euro
è qualcosa che deve fare riflettere i Consumatori sui possibili rischi sulla salute a seguito della scarsissima qualità dell'olio stesso...
Per cercare di fare luce sulle continue Truffe ai danni dei Consumatori cerchiamo di capire il meccanismo della stessa per non finire nella trappola dei truffatori..
1) Chi sono le Regioni con maggiore Produzione di Olio di Oliva?
la Regione Puglia è la prima produttrice seguita dalla Calabria...come è possibile allora che in altre regioni si commercializza prodotto spacciato per Italiano ed Locale quando la loro produzione è talmente scarsa.....la risposta sta che tanti comprano direttamente nelle piazze di queste regioni spacciandolo per locale....
2) Qual'è la differenza di prezzo tra gli Oli?
l'olio da agricoltura biologica così come quello Estratto a Freddo che comporta sacrifici di produzione non può e non deve avere gli stessi prezzi dell'olio “normale”..
3) Quanto sono i costi di produzione di un Buon Extravergine ?
La Quotazione del 19/11/2016 di un litro di Olio Extravergine sulle piazze Italiane sia oltre le 6.3-6.7 euro, bisogna aggiungere i costi industriali: imballaggio/trasporto/costo lattine/etichette/iva ecc.. quantificabile intorno alle 1.50, a questo dato bisogna aggiungere un margine di guadagno tra le 0.75-1.25,
Quindi il costo medio totale di un litro di Olio Extravergine di Oliva è 8.55-9.25 euro. Invece per l'olio Biologico è molto complesso è difficile da produrlo, il costo minimo si aggira dai tra le 9.5 e le 10.8 euro a litro.
4) Come avviene la Truffa è come è possibile che sugli scaffali ci sia Olio a 1.99/4.55 a litro.
L’olio extravergine di oliva si può fare “anche” con le olive, ma non solo. In commercio, in alcuni casi, di olio extravergine di oliva non vi è nemmeno l’ombra. Tant’è che l’olio extravergine di oliva risulta ai primi posti della classifica dei prodotti più contraffatti. Ci dobbiamo chiedere che cosa c'è in quella bottiglia? Olio di oliva?.
La trasmissione Presa Diretta di Rai Treaveva documentato e denunciato il tutto anni fà, oggi, anche molti siti Internet e molti esperti ci mettono in guardia...
Finalmente a favore dei consumatori ignari ed inconsapevoli nel sapere che dietro ad una bottiglia di olio extravergine , non solo si cela il danno ( non essere Italiano ) quindi con tutti i suoi relativi condizioni iginiche sanitarie è fitosanitarie, (in alcuni paesi extracomunitari si usano prodotti/veleni che da decenni in Europa sono banditi, (alcuni con un’azione neurotossica per l’uomo), si cela anche la beffa ossia di essere truccati con oli deodorati i cosiddetti Alchil Esteri, per capire meglio,un’elevata concentrazione di alchil esteri, ci indica che quell’olio è stato ottenuto da olive di scarsa qualità.
Di conseguenza l’extravergine che se ne ricava sarà di bassa, bassissima qualità.
Se non addirittura, fuori norma per essere etichettato come extravergine.
La deodorazione nell'Olio di Oliva
è un'operazione di rettifica dell'olio di oliva che consente di trasformare oli di oliva non commestibili di scarsa qualità in oli di oliva senza difetti, ma che una volta subito questo trattamento non possono più essere commercializzati come oli di oliva extravergine. Questa pratica illecita diventa quasi obbligatoria quando passa molto tempo tra la raccolta dell'oliva e la sua trasformazione, visto che potrebbero insorgere fermentazioni dannose alla qualità del prodotto, o in caso di super-maturazione delle olive o ancora nei casi di cattiva conservazione delle stesse.
Lo ha ribadito a chiare lettere anche l’onorevole Paolo De Castro, presidente della commissione Agricoltura del Parlamento europeo: “Se prima dell’entrata in vigore del regolamento 61/2011 non era possibile valutare analiticamente se un olio fosse stato o meno “deodorato”, adesso, fortunatamente, l’Unione europea, avrà a disposizione un nuovo strumento analitico che offre proprio l’opportunità di individuare le “frodi” relative alla messa in commercio di oli “deodorati” che prima passavano inosservate non dovendo rilevare il contenuto di alchil esteri”.
28/01/2011.
Reg. CE 61/2011: parametri più severi per l’olio d’oliva.
I limiti fissati dal nuovo regolamento che stabiliscono un massimo di alchil esteri, è utile per garantire una migliore qualità degli oli extravergini e, allo stesso tempo, consente di contrastare l’impiego di oli deodorati, che sono ottenuti con materia scadente (olive in cattivo stato).
Il settore dell'Olio Extravergine di Oliva è vario e abbastanza capillare dove poco di quello che luccica è oro.
Nelle righe successive il noto portale Frantoionlinecerca di elencare brevi suggerimenti mettendo alla luce anche alcuni accorgimenti, su come comportarsi quando vi trovate di fronte l’imminente scelta di un olio di oliva di qualità, come leggere correttamente la sua etichetta ecc...
Quello che si è scoperto in questi anni (vedi articoli pubblicati dai maggiori media, esempio sul sito www.coldiretti.it leggi articolo ) è che molti oli in circolazione sugli scaffali dei supermercati (e non solo) se va bene è miscelato con altri olii di bassa qualità o addirittura di provenienza straniera, l’olio di oliva contenuto quasi in una bottiglia su due, ai consumatori viene presentato come olio italiano perché sulle etichette non è obbligatorio indicare l’origine delle olive ed è quindi possibile “spacciare” come Made in Italy miscugli di olio o spremute da olive spagnole, greche e tunisine.
Anche quando la marca è molto nota o quando si compra direttamente dal contadino o azienda non date mai nulla per scontato. Non sempre dietro una bella etichetta, una raffinata bottiglia e un marchio noto si trova un buon olio, quindi occhi aperti e fate molta attenzione.
Produrre un buon olio non è un gioco da poco, dietro c’è un certo costo. Se ad esempio comprate una bottiglia di olio di oliva di un litro solo 3 o 4 euro, non state certo comprando un olio di ottima qualità e neanche un olio mediocre(occhio però un prezzo più alto non sta ad indicare necessariamente olio di qualità).
Un litro di olio fatto con gli accorgimenti dovuti ha un costo di produzione all’origine, coltivazione, raccolta, trasporto, molitura ecc, di minimo 3.9 euro se bastano!! senza tener conto di un altro dato fondamentale fortemente legato e cioè l’andamento dalle annate nelle varie regioni (meno olio si produce più il costo all’origine si alza).
Una bottiglia di olio dal costo di 3 - 4 euro sullo scaffale quanto è costata secondo voi alla produzione? Cosa c’è in quella bottiglia? Purtroppo le leggi italiane sommate ai timidi controlli che si fanno alle potenti multinazionali permettono cose come queste. Anche la trasmissione su rai tre “Report” nel 2003 si è occupata di olio di oliva (link www.report.rai.it articolo )
L’olio extravergine di oliva di qualità ha il suo prezzo perché per ottenerlo si devono sostenere costi più elevati.
E consigliato comprare olio imbottigliato ed etichettato a norma di legge. Questo perchè? Perchè un Azienda iscritta alla Camera di Commercio e che imbottiglia è soggetta ad autorizzazioni sanitarie particolari e controlli frequenti dai NAS, dalla ASL e dall'Ufficio Repressione Frodi e questa è una garanzia di base non da poco.
Guardando la bottiglia in controluce possiamo notare la limpidezza (e anche il colore) di un olio, che si ottiene grazie alla filtrazione (meccanica o tradizionale) ma molti produttori, preferiscono non filtrarlo per renderlo più aromatico e fruttato, in questo caso il risultato torbido risulta essere un pregio che però accorcia a pochi mesi la durata della qualità dell'olio.
Attenzione: l'opacità dell'olio può essere data anche da una cattiva filtrazione che rende scadente il prodotto. Importante è anche il colore: non scegliere olio extra-vergine color rame, marrone o giallo ocra, perché sono indicativi o di eccessiva vetustà o di mal conservazione.
Pubblicato il: 7 Luglio 2016 Aggiornato il: 15 Maggio 2023
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