Posa dell’olio o Residuo, cosa fare?

Posa dell'olio o Residuo, cosa fare?

L’olio d’oliva a delle particolari caratteristiche che cambiano in base alla sua qualità e al suo pregio. Le caratteristiche di un olio extravergine sono diverse da quelle di un olio vergine. Variano anche in base alla sua collocazione geografica e al suo cultivar, anche se ci sono delle basi comuni.

L’olio nuovo

L'olio di nuova produzione, specialmente quello affiorato e/o estratto a freddo bio, ha delle caratteristiche uniche e particolari. Si presenta più torbido e con l'andare del tempo produce del deposito sul fondo chiamato anche residuo, morchia e posa dell'olio di oliva. Questo accade specialmente quando viene acquistato all'inizio della produzione. Questo deposito, che si forma sul fondo della bottiglia o della lattina, è costituito da residui vegetali delle olive, residui che non pregiudicano la qualità dell'olio

I suo valori nutrizionali
I residui delle olive, allo stesso modo dell'olio, contengono antiossidanti (polifenoli), sostanze benefiche per la salute e importanti anche per la conservazione dell'olio stesso.

Maggiore è la quantità di particelle vegetali e maggior quantità di polifenoli antiossidanti avremo. Allo stesso tempo maggiori saranno i benefici per la salute.
In poche parole questo prodotto ha maggiori proprietà nutrizionali perché per qualche mese, il sedimento continua a rilasciare preziose sostanze antiossidanti.

Cosa fare con i depositi

La quantità di deposito varia non solo in base alle proprietà nutrizionali, ma anche a seconda dell'annata e delle sue condizioni micro-climatiche. Infatti, più le piogge durante la raccolta sono abbondanti, maggiore è il rischio di avere un residuo più sostanzioso. Allo stesso tempo anche un'eccessiva siccità può aumentare questo fenomeno naturale. Come sempre nell’agricoltura biologica è la natura a farla da padrone e il clima influisce profondamente nei processi di affinamento dell’olio come in qualunque altro prodotto.

Con il trascorrere del tempo però, il residuo/fondo - denominato anche morchia - può creare un danno all’olio, perché ne causa l’ossidazione. Succede in quanto il residuo contiene anche degli enzimi che innescano dei processi di ossidazione dell'olio,che  portano alla creazione di difetti organolettici (cattivi odori o sapori). Ecco perché, comprando olio non filtrato è necessario effettuare dei travasi. Il primo travaso dovrebbe essere eseguito dopo qualche mese dall’acquisto, il secondo al termine dell’inverno.

Suggerimenti per conservare l’olio di oliva

Si suggerisce di travasare l'olio di oliva e separare il deposito sul fondo. Questo migliora la sua conservazione e riduce il rischio che vi si producano difetti. In alternativa al travaso si può lasciare decantare l'olio d'oliva in un contenitore e recuperare la parte limpida affiorante. Filtrare, poi, l'olio d'oliva rimasto con un po' di cotone in un imbuto e aspettare che l'olio lo attraversi.

Proprietà dell’olio Tripaldi

Ricordiamo che l'olio Tripaldi affiorato e/o estratto a freddo bio presenta maggior possibilità di residuo. Questo succede perché l'olio non è filtrato o sottoposto a chiarificazione chimica, in quanto olio bio artigianale a decantazione naturale, e il residuo è la prova della sua autenticità. Nello specifico non viene utilizzato acqua calda per l'estrazione o miglioratori di rese per garantire un olio genuino è ricco di polifenoli. Con il calo della temperatura, inoltre, possiamo assistere ad un altro fenomeno ossia la "cristallizzazione". Sì perché le cere in esso contenute, raffreddando lentamente, trasformano l'olio di oliva in una pasta composta da cristalli di trigliceridi, un altro fenomeno che dimostra l'autenticità di un'olio di origine vegetale esente da miscelazioni.

Se desideri saperne di più sui suggerimenti per conservare correttamente l'olio di oliva, dai un'occhiata a questo articolo informativo sull'olio di oliva come conservarlo

Pubblicato il: 16 Dicembre 2017
Aggiornato il: 27 Maggio 2023